Salice

Salix spp.

LA PIANTA: il salice (salix spp.) è una pianta che cresce preferibilmente in luoghi umidi, lungo i fiumi, ai bordi di stagni e laghi.

La sua domesticazione da parte dell'uomo risale a tempi antichissimi: è una pianta molto presente nell'ambiente contadino, utilizzato per legare viti e fare intrecci e per sostenere il bordo dei fossi.

In cesteria rappresenta il materiale d'eccellenza, grazie alle sue doti di grande flessibilità e di regolarità dei rami.

RACCOLTA: il periodo migliore per la raccolta del salice è quello invernale, quando il ciclo vegetativo delle piante è fermo. La maggior parte dei cestai consigliano la luna calante, per non rovinare la pianta e per evitare che il cesto tarli.

I salici capitozzati, tipici del paesaggio contadino e spesso coltivati vicino alle vigne, si potano ogni anno, recidendo i ributti alla base e lasciando pulita la parte vecchia e legnosa. Una volta che si inizia a potare una pianta di salice, è necessario farlo tutti gli anni.

I ributti dei salici che si trovano vicino ai fiumi vengono recisi alla base, vicino a terra.

Nel caso si vogliano pelare i bacchetti, bisogna potare le piante in primavera, quando "va in amore", ovvero la linfa ricomincia a scorrere e rende facile la pelatura. Alcuni cestai per la stessa ragione raccolgono il materiale in estate.

Per ottenere lo stesso risultato, ossia una facile pelatura, è anche possibile raccogliere i rami in inverno e lasciarli poi con il fondo nell'acqua, finchè incominciano a buttare le foglie.

Il salice si propaga per talea molto facilmente. E' facile dunque riprodurre le piante "buone e interessanti" e creare vere e proprie

piantagione di salici

piantagioni.
PREPARAZIONE: raccolti i rami, si selezionano dividendoli per dimensione e legandoli in mazzi. I mazzi pronti vanno fatti seccare in un luogo asciutto e ventilato,possibilmente in piedi, non al sole.

Se si utilizzano i rami freschi, seccandosi perdono volume e l'intreccio risulterà poco solido.

UTILIZZO: una volta che il materiale si è seccato bene, per essere utilizzato deve essere ammollato.

Il salice secco con la buccia deve essere sommerso completamente in acqua, affinchè ritorni flessibile, per circa una settimana (i tempi cambiano in base alla temperatura, allo spessore e al tipo di materiale). L'acqua calda accelera l'operazione.

Se il materiale viene bollito, sono sufficienti poche ore.

Per il salice pelato l'ammollo è molto più breve: in poche ore torna flessibile. Si secca però più rapidamente, dunque è necessario tenerlo bagnato anche mentre si lavora. Questo vale anche per i rami di salice spaccati o fatti a listelli.

I rami con la buccia se fatti bollire parecchio si pelano facilmente: si ottiene così un materiale pelato dal caratteristico colore rosa dorato.

NOTE: esistono moltissime varietà di salice, e l'ibridazione è molto facile, tanto che anche Linneo, creatore del sistema di nomenclatura botanica, parla di "salix crux et scandalum botanicorum".

IN ITALIA... il salice è usato quasi ovunque, pelato o con la buccia, intero o spaccato, da solo o abbinato con altri materiali.

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